San Francesco da Paola: mi chiamavano Roberto

Riferimento: 9788872971055

Editore: ABE
Autore: Bascetta Arturo
In commercio dal: 15 Febbraio 2021
Pagine: 128 p., Libro
EAN: 9788872971055
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Descrizione

La fama di beato, attribuita al santone di Paola, in poco tempo divenne di dominio pubblico, sia per i racconti «narrati, e altri infiniti miracoli di questo santissimo Confessore», sia per l'opera medicamentosa, essendo fra' Roberto «ripieno di tante mirabili virtù, quantunque nato nell'ultima parte del Regno di Napoli, humile di nascimento, e pouero dei beni temporali». Una fama che non mancò di interessare i Re di Francia. Così il biografo: - Era sparsa in tanti luochi la fama delle sue opere miracolose; che era anco penetrata nel Regno di Francia; perilché peruenuta all'orecchie di Ludouico XI, Rè Christianissimo gli fè nascer tanto gran desiderio di veder questo santo huomo; che non mai cessò con lettere, e con messi fino a tanto, che lo hebbe seco nel Regno. Imperochè alfine vedendo, che non poteua con le proprie lettere, e imbasciate persuaderli, che à se venesse, come colui che teneua tutte le ricchezze, e grandezze di questo mondo per transitorie, e vane (hauendo per solo oggetto il sommo, e eterno bene) penfaua con la vita umile e rustica che meneva alienarsene. Ma il Re, che in ogni modo desideraua hauerlo in Francia, mandò un suo Imbasciadore in Napoli al Re Ferdinando Primo, per tale effetto; e pregò Sisto IIII Papa, che glielo volesse in virtù di Santa vbbidienza comandare. Le trattative cominciarono nel 1481, sebbene sia scarsa l'attività epistolare. Sappiamo però che Papa Sisto IV, «che al Rè Christianissimo desideraua compiacere, ordinò al santo uomo, che lo douesse compiacere in questo, con far à lui cosa grata». La chiamata in Francia viene raccontata quasi come una imposizione per il fraticello povero calabrese, senza neppure immaginare l'opera che stette per mettere in piedi nel castello di Tours. Il primo passaggio fu quello da Paola a Napoli, che sarebbe avvenuto una prima volta nel 1481. «Al cui comando l'ubbidiente figliuolo di Santa Chiesa, giudicando comettere gran peccato lo disubedire al Vicario di Christo; partitosi dalla sua Patria; dopo c'hebbe ammaestrati i suoi frati con vtili documenti, e necessari dandoli a Dio, sen venne in Napoli, dove era concorso gran numero di gente per vedere un sì famoso, e Santo Padre, negli anni del Signore 1481». La gamba del Santo fu quindi portata a Napoli da Teodora Fieschi, sorella di Carlo, e da Berengario de Bellomio, ed è tuttora conservata nel monastero di S.Chiara. I miracoli riportati offrono lo spaccato storico che richiede il lettore, oltre che religioso.