È un testo senza trama, sprazzi di vita di una fanciulla durante la Seconda guerra mondiale e poi di una giovane donna rivisitati alla soglia dei novant'anni. Colpisce l'ambientazione storica per la ricchezza di annotazioni di vita quotidiana, come pure il livello culturale, che non compare come ostentazione ma come mezzo per meglio capire e spiegare a se stessa. Una miscellanea di racconti, resoconti di viaggio, diario e poesie, scritti in momenti diversi e relegati per decenni in soffitta. Poi nel 2010 l'autrice ritrova i fogli ingialliti e un quaderno con la copertina nera. Il segmento della sua vita si riappropria di tasselli lontani eppur ancor nitidi nella memoria; si affianca il desiderio di lasciare un'impronta, di farsi meglio conoscere da chi sente vicino e affine. È tempo di andare: più che un libro è una sfida, verso il tempo e verso tutti i formalismi e le mode.