Vite parallele. Charles Dickens, John Ruskin, Thomas Carlyle, John Stuart Mill, George Eliot: cinque matrimoni vittoriani

Riferimento: 9791221212143

Editore: De Agostini
Autore: Phyllis Rose
Collana: Utet saggistica
In commercio dal: 17 Settembre 2024
Pagine: 368 p., Libro rilegato
EAN: 9791221212143
24,00 €
Quantità
Disp. in 4/5 gg lavorativi

  In caso di disponibilità non immediata, i giorni indicati fanno riferimento

al tempo che si dovrà attendere prima che il prodotto venga spedito.


Descrizione

Nell'Inghilterra vittoriana, nascere donna significava avere una sola possibilità di emancipazione dalla famiglia di origine: prendere marito. Eppure, in quell'epoca tanto moderna a livello tecnologico quanto tradizionale nei costumi, il vincolo matrimoniale spesso era «un contratto sessuale nel quale una delle parti, e cioè la donna, essendo immancabilmente vergine non poteva avere alcuna idea di ciò in cui si impegnava». E così, fatalmente, unioni senza sesso e con molto astio legavano per la vita coppie mal assortite, e amori clandestini sbocciavano all'ombra di matrimoni a cui sottrarsi era più difficile che uscire di galera. I corteggiamenti si svolgevano in anni di lunghe lettere che giuravano amore eterno, come quelle tra la scrittrice (postuma) Jane Welsh e l'erudito Thomas Carlyle - anche se lei non si fece troppe remore a scrivergli che ogni volta che pensava alla necessità di sposarsi le veniva un attacco d'asma. Non mancarono tuttavia unioni felici, pur se spesso vissute fuori dal canone: se la scrittrice George Eliot e il critico George Henry Lewes si amarono follemente per venticinque anni, fu anche per l'avanguardistico matrimonio aperto che legava lui a un'altra donna, Agnes Jervis. Per qualche pioniere, invece, l'utopia del divorzio di veniva realtà: quando la nobildonna Effie Gray lasciò finalmente John Ruskin e si risposò con il pittore John Everett Millais, quest'ultimo passò la prima notte di nozze a piangere di gioia. Phyllis Rose ci racconta le vite coniugali più o meno felici di grandi scrittrici e noti intellettuali, celebri romanzieri e insigni economisti, e i modi che questi uomini e donne trovarono per sopravvivere ed eludere le rigide regole imposte dal decoro. Uscito per la prima volta negli Stati Uniti nel 1983, Vite parallele è un cult che unisce storia del costume e femminismo: tra gite in campagna, corsetti e amministrazione domestica, il racconto di questi cinque matrimoni vittoriani è un compendio di gossip origliati attraverso la porta, una raccolta di ritratti umani e un'analisi lucida sul potere e sull'intimità all'interno delle coppie.