Da oltre 40 anni è vigente in Italia la normativa matrimoniale che consente il divorzio, al che il nostro popolo si è pienamente adeguato. Al riguardo così si continua ad ignorare del tutto la circostanza che il matrimonio di oggi, in quanto appunto divorziabile, non può mai proteggere l'unità tra i coniugi, posto che il vincolo legale tra di essi si può sempre rompere qualora non sia più gradito. Per opportuna notizia in merito si precisa quanto appreso: nel 1965, ultimo anno ancora esente dall'in fluenza del divorzio, le separazioni legali furono 5.644, con la media di un fallimento coniugale ogni settanta nuovi matrimoni; nel 2009, ultimo anno di cui a oggi son note le risultanze dell'ISTAT, le separazioni legali ammontano ad 85.945, con media di una di queste ogni tre nuovi matrimoni. Onde tutelare l'unione suddetta dall'esterno, ossia con norme di legge che siano veramente efficaci in proposito, occorrerebbe una disciplina giuridica diversa, che cioè escludesse sempre il divorzio senza eccezione alcuna. Detta ipotizata normativa opererebbe innazitutto prima di addivenire alle nozze, pretendendo, prima di allora, che siano già presenti, negl'interessati a queste, taluni essenziali caratteri del legame affettivo che li accomuna. Essa, dunque, per consentire il futuro matrimonio, richiederebbe, alla coppia che lo desideri, come condizioni necessarie che debbano già sussistere per intero anteriormente alla celebrazione, pienezza affettiva, profonda conoscenza dell'altro.