Mercanti di dubbi. Come un manipolo di scienziati ha nascosto la verità, dal fum

Riferimento: 9788866272670

Editore: Edizioni Ambiente
Autore: Oreskes Naomi; Conway Erik
Collana: Saggistica
In commercio dal: 21 Novembre 2019
Pagine: 375 p., Libro in brossura
EAN: 9788866272670
24,00 €
Quantità
Disp. in 4/5 gg lavorativi

  In caso di disponibilità non immediata, i giorni indicati fanno riferimento

al tempo che si dovrà attendere prima che il prodotto venga spedito.


Descrizione

La comunità scientifica è ormai unanime sull'origine antropica del riscaldamento globale, e la maggioranza dell'opinione pubblica chiede di intervenire per contrastarne gli effetti. La politica, però, è ancora titubante, e molti media lasciano spazio a ciarlatani. Perché? Secondo gli autori di "Mercanti di dubbi", questa situazione è il risultato di decenni di disinformazione sulle tematiche ambientali e sui loro impatti sulla salute umana. Oreskes e Conway ricostruiscono la storia dei mercanti di dubbi a partire dagli anni Cinquanta del secolo scorso. In quel periodo, un gruppo di fisici, che erano stati al vertice dell'apparato militare statunitense, misero la propria autorevolezza a disposizione dell'industria del tabacco per aiutarla a fronteggiare le accuse sulla pericolosità del fumo. È allora che vengono elaborate quelle strategie di disinformazione che saranno poi usate in tutti i dibattiti successivi, dal Ddt alle piogge acide, dal buco nell'ozono al fumo passivo fino al riscaldamento globale. Se le motivazioni dei mercanti di dubbi sono cambiate nel tempo - l'anticomunismo si è evoluto nell'attacco all'ambientalismo, e si è saldato con la difesa a oltranza del neoliberismo, oltre che con la ricerca del prestigio e dell'arricchimento personale il risultato delle loro azioni è stato sempre lo stesso: rallentare l'adozione di quelle norme che avrebbero pregiudicato i profitti delle aziende. L'edizione italiana di questo volume - che a distanza di dieci anni dalla pubblicazione negli Stati Uniti si conferma un contributo essenziale al dibattito sul ruolo della scienza per il funzionamento delle democrazie - è corredata da un'intervista in cui Naomi Oreskes aggiorna il quadro ai giorni nostri, con social, fake news e algoritmi di ingegneria sociale che hanno reso ancora più facile e pericolosa l'opera di disinformazione.