Squartatore di Trieste. Assassino o vittima? (Lo)

Riferimento: 9788897271482

Editore: Mgs Press
Autore: Covaz Roberto, Giovanella C. (cur.)
In commercio dal: 21 Novembre 2022
Pagine: 80 p., Libro in brossura
EAN: 9788897271482
9,50 €
Quantità
Disp. in 4/5 gg lavorativi

  In caso di disponibilità non immediata, i giorni indicati fanno riferimento

al tempo che si dovrà attendere prima che il prodotto venga spedito.


Descrizione

Dell'assassinio di Lucienne Fabry e del processo allo squartatore di Trieste - il fatto accadde nel rione di Roiano - si occuparono i giornali di mezza Europa, e Il Piccolo vi dedicò decine di pagine. Di queste, una in particolare attirò la mia attenzione: la prima pagina del giorno in cui venne data la notizia. Era esposta all'ingresso della sede del giornale in via Guido Reni. Ogni volta che ci passavo davanti mi fermavo a guardarla. Dello squartatore di Roiano hanno scritto in molti e ho particolarmente apprezzato la ricostruzione della vicenda fatta da Liliana Bamboschek (Col coltello in seno). Ci sono poi state anche commedie e canzoni. Addirittura, come scrivono Sergio Crechici e Paolo Lughi in Trieste e il cinema, Lo squartatore della canzonettista Lucienne Fabry è stato il primo film prodotto a Trieste e realizzato da Salvatore Spina. Inoltre, in occasione della presentazione dell'archivio storico digitale de Il Piccolo, i letteraturisti Niccolò Coscia, Alessandro Valenti, Enrica Milanese e Sofia Messina ne hanno presentato una bella lettura scenica. Non so di preciso quando mi è venuta l'idea di occuparmi di questa vicenda. So che è stato l'editore Carlo Giovanella a incoraggiarmi a scriverla, provvedendo lui stesso a cercare e fotocopiare le carte processuali conservate all'Archivio di Stato di Trieste. Quelle carte le ho lette e rilette un sacco di volte, in certi periodi mi hanno tormentato quasi volessero essere rilette ma con sempre maggior attenzione. E alla fine lo sforzo è stato ripagato. C'è molto che non torna in questa brutta storia: testimonianze contraddittorie, episodi improbabili, un processo celebrato, è il caso di dirlo, a furor di popolo. Resta infine l'amara constatazione che l'unica, tragica e dolorosa verità è la morte di una giovane donna. (R. C.)