Arditi della grande guerra. Origini, battaglie e miti (Gli)

Riferimento: 9791255210467

Editore: LEG Edizioni
Autore: Rochat Giorgio
Collana: Le guerre
In commercio dal: 28 Aprile 2023
Pagine: 304 p., Libro in brossura
EAN: 9791255210467
18,00 €
Quantità
Disp. in 4/5 gg lavorativi

  In caso di disponibilità non immediata, i giorni indicati fanno riferimento

al tempo che si dovrà attendere prima che il prodotto venga spedito.


Descrizione

Gli arditi dei reparti d'assalto creati nel 1917 per la guerra di trincea sono ancora oggi accompagnati da una leggenda di valore e ferocia alimentata dalle loro imprese belliche, ma anche dal ruolo politico che ebbero in guerra e più apertamente nel dopoguerra, e poi dalla propaganda fascista, che li presentò come precursori del regime e come modello di un nuovo tipo di combattente politicizzato. Questo mito non era mai stato sottoposto a critica storica per l'insufficienza delle fonti archivistiche e ufficiali, per la complessità di una vicenda in cui si intrecciano fattori militari e problemi politici e per il ritardo generale degli studi sulla Grande Guerra. In questo volume Giorgio Rochat, che nei suoi studi ha sempre cercato di unire storia militare e storia politica, affronta per la prima volta le vicende e le leggende degli arditi dalle trincee della Prima guerra mondiale alla strumentalizzazione fascista del combattentismo. In particolare ricostruisce le origini e il ruolo militare dei reparti d'assalto nel 1917-18, le loro imprese e i loro successi, che provocarono il rapido sviluppo della specialità e la resero popolare. Studia parallelamente il ruolo politico degli arditi, che vennero ad impersonare la volontà di vittoria a tutti i costi, ma anche l'implicito rifiuto delle tradizioni e delle istituzioni dello Stato liberale e dell'esercito. E infatti gli arditi subito dopo l'armistizio si schierarono con il fascismo, assumendo il ruolo di punta nell'offensiva antisocialista; erano troppo legati ai miti della violenza armata e della guerra nazionalista per riuscire a dar vita a un movimento politico proprio. Sulla base di ampie ricerche sulla stampa e negli archivi della polizia, Rochat documenta infatti come l'arditismo si ridusse ben presto a movimento subalterno al fascismo mussoliniano, strumentalizzato prima dalle molteplici forze di destra che cercavano di inserirsi nel nuovo regime, poi dalla propaganda fascista in implicita contraddizione all'esercito regolare.