Orto di casa. Antico segno alpino della famiglia contadina tra ortaggi, piante a

Riferimento: 9788880689409

Editore: Priuli & Verlucca
Autore: Molinengo Aldo
Collana: Quaderni di cultura alpina
In commercio dal: 21 Novembre 2019
Pagine: 74 p., Libro
EAN: 9788880689409
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Descrizione

Fin da quando l'uomo è diventato agricoltore, la necessità di far crescere piante alimentari, ornamentali ed aromatiche, accanto all'abitazione, non si è ancora spenta. La limitata superficie agraria iniziale si è successivamente allargata e diversificata: le coltivazioni hanno occupato vasti appezzamenti, per poter produrre per il mercato, e la creazione del giardino gli ha consentito di soddisfare il proprio gusto estetico. Col tempo, quindi, l'agricoltura ha cambiato aspetto e dimensione, mentre gli ornamenti vegetali hanno sottolineato, con importanza certamente non minore, gli stili architettonici delle varie epoche. Ma l'elemento primitivo, originario di tutto questo, l'orto, l'antica dispensa famigliare, è rimasto immutato in ogni ambiente, cultura e tradizione. Molto probabilmente, è il più antico segno che l'uomo ha lasciato e che ancora oggi continua a «tracciare» ovunque esista un suo insediamento, rurale o urbano. Quasi un carattere del suo patrimonio genetico, che continua a tenerlo legato alla terra e che gli ricorda le sue primordiali origini. Questo libro ne analizza gli aspetti riferiti al territorio alpino, dove l'orto ha mantenuto, pressoché inalterate, le sue caratteristiche, fin dalla notte dei tempi. Uno spazio che è anche l'unico tipo di giardino che, in questo ambiente morfologicamente e climaticamente difficile, è possibile realizzare, mescolando piante ornamentali ad ortaggi. La ricerca di testimonianze, sia storiche che attuali, è stata orientata, in particolare, alle valli Po e Varaita, in provincia di Cuneo, non solo in quanto sono le più conosciute dall'autore, attraverso esperienze di vita e di studi, ma anche perché hanno costituito la parte più estesa dell'antico Marchesato di Saluzzo. Un piccolo territorio che, nei suoi circa cinquecento anni di storia, tra il XII ed il XVI secolo, ha visto svolgersi le proprie vicende in un'area essenzialmente montana. In essa si sono amalgamati, anche con gli ambienti transalpini confinanti, diversi aspetti culturali, che sono leggibili soprattutto nelle tradizioni, rimaste vive fino ad alcuni decenni fa, e nei secolari elementi antropici del paesaggio.