Morte è solo occhi L'orrore civile dei desaparecidos negli anni della dittatura argentina 1976-1983 (La)

Riferimento: 9788862781190

Editore: Poiesis (Alberobello)
Autore: Strejilevich Nora, Bajini I. (cur.)
Collana: Le rive dei narratori
In commercio dal: 11 Novembre 2024
Pagine: 158 p., Libro in brossura
EAN: 9788862781190
18,00 €
Quantità
Disp. in 4/5 gg lavorativi

  In caso di disponibilità non immediata, i giorni indicati fanno riferimento

al tempo che si dovrà attendere prima che il prodotto venga spedito.


Descrizione

Un intreccio fitto di voci, memoria e documenti ufficiali organizzati in una sapiente struttura a frammenti, rappresenta la trama di questo romanzo testimoniale di Nora Strejilevich. La morte è solo occhi ripeteva la nonna all'autrice e aggiungeva della morte Non devi averne paura!. Non né ebbe Nora quando venne sequestrata, rinchiusa e torturata nel centro di detenzione clandestino Club Atlético, a Buenos Aires nel 1977. Nora, per un mese, divenne uno dei tanti, numerosi desaparecidos rinchiusi nei sotterranei di morte di Jorge Rafael Videla capo della giunta militare che nel 1976, prese il potere in Argentina. Nora Strejilevich ha la fortuna di liberarsi e rifugiarsi in esilio prima in Israele, poi in Canada. Nel 1997 pubblica il romanzo Una sola muerte numerosa, da noi tradotto per esigenze editoriali con il titolo La morte è solo occhi. Due anni dopo il regista italo-argentino Marco Bechis ne trarrà l'indimenticabile film Garage Olimpo. Il libro narra della desaparición del fratello Gerardo, della sua fidanzata, di due cugini, nonché il sequestro della stessa Strejilevich, la sua scampata miracolosaamente ai suoi aguzzini. Primo Levi ci ha insegnato che sopravvivere significa avere l'obbligo della memoria, ricostruire il catalogo minuzioso, inequivocabile delle violenze e degli abusi subiti, nel tentativo di spezzare il cerchio del trauma umano, civile, personale; per chi verrà dopo. Inoltre c'è un altro dovere da assolvere: ed è aprire una finestra di luce, adoperare il racconto lirico; la poesia come antidoto al dolore e all'orrore dell'esperienza vissuta, ed è questa la cifra tenace, irrinunciabile di questo romanzo connotato ogni forma di antisautoritarismo. A quasi cinquant'anni da quegli tragici avvenimenti, l'Italia, non può tirarsi fuori, mentre della popolazione argentina è fatta di italiani migrati in quel paese.