L'opera rappresenta uno sguardo sul periodo della lotta armata in Italia, svolta attraverso lo studio di fonti e lo sguardo sul mio territorio. Una sorta di connubio tra ciò che ho letto e ciò che ho visto intorno a me. In realtà, avrei voluto intervistare i protagonisti della lotta armata come Barbara Balzerani, Renato Curcio, Geraldina Colotti e altri per capire cosa avesse significato per loro l'amore, il rapporto di coppia, l'innamoramento, l'intimità, ma ho trovato l'impresa improba; ergo, ho deciso di rifarmi alla mia intuizione, empatia e fantasia. Nasce un collage di piccole storie, cui ho aggiunto, oltre a un certo tipo di fantasia (se vogliamo, ma non credo) delirante, alcuni elementi di storiografia. Ad esempio, pare che l'abbandono dell'appartamento in via Gradoli 96 sia avvenuto per una visita di alcuni ladri. È storia questa? Non potrebbe mai esserlo; quindi, l'esigenza della fantasia. Oppure ho inserito la morte di Teresa Scinica in un contesto strettamente mio, personale. Ho condito tutto con delle citazioni musicali raccolte nel mio io, e caratterizzate dal corsivo e dal virgolettato; tranne in un caso dove ho usato il corsivo senza virgolettato per descrivere un mio ricordo e compiere un connubio fra eroismo del sottoscritto e la vita di questi personaggi rivoluzionari. Tanto è lasciato parecchio al caso, e alla musica. La sincronicità forse, in questo contesto, riguarda proprio questo ultimo dualismo.