Romanzo in cui la protagonista, a causa della pandemia, è proiettata in una specie di vita parallela. In quei mesi di isolamento forzato, dove il tempo assume dei contorni strani, si trova a immaginare a questo virus che toglie il fiato come fosse una storia d'amore che finisce lasciando il respiro spezzato. Nei giorni di isolamento, con il paese fermo, le saracinesche dei negozi serrate, i locali chiusi, i ricordi si alternano ad una quotidianità diversa dalla vita che conosceva. Così i giorni si confondono: il martedì è uguale al venerdì o alla domenica, così come accade ai ricordi. Aspettare l'alba, guardare il telegiornale, cucinare, ricordare quella storia un tempo importante. Infine, capire che a volte, stare lontani, distaccati, fosse solo oltre un metro, non è soltanto una necessità ma una scelta.