"...Vagare in eterno sulla terra per trovare l'Ultima Dimora." Il Disperso è l'epopea di un pezzo d'Italia della seconda metà del XX secolo, la storia di una delle tante famiglie comuni, di una generazione di onesti-inquieti lavoratori ed anche l'autobiografia di Nemo fino ai quattordici anni. Nemo è cresciuto nella periferia di Milano da genitori operai emigrati dal Sud con la speranza di costruire un futuro migliore, dandogli tutto l'affetto di cui necessitava; ma timido, confuso, frastornato dal fluire degli eventi, avverte dentro di sé il richiamo di viaggiare nelle terre lontane dei suoi antenati - "I Custodi della Terra". Apprenderà gioie, dolori, paure, passioni, fondendo la propria esistenza con il flusso delle esistenze altrui. Nel cuore del testo persiste una dolce nostalgia, il furore di una sorta di esilio e la ricerca di qualcosa d'indecifrabile legato alle origini. Le scene si svolgono nella patria che lui impara a conoscere e ad amare: le strade, i paesaggi, i fiumi, i cieli, le campagne immortali - una terra immersa nella quotidianità ricostruita con l'aria delle città, i profumi, i sapori, le atmosfere, i dialoghi della gente, la sua vita al Nord, le vacanze...