Nelle vicissitudini del giovane chierico leggiamo i prodromi della società attuale, approdata all'appiattimento delle ideologie, al relativismo dominato, per assurdo, da una serie di assolutismi, non ultima quella del Mercato. Non il focus su semplici peripezie di un individuo, quindi, ma panoramica ampia di storia di un'epoca. Ad una lettura superficiale può sfuggire la valenza e la strenua salvaguardia della Fede all'interno di una critica dura verso la struttura Chiesa. Il romanzo stigmatizza la sezione di un periodo non ancora attraccato alla compiutezza delle proposte, schiacciato dal peso dei valori e delle ideologie del passato, che concede visuali parziali del futuro. La società è frenata in un passaggio obbligato, come quello della giovinezza del chierico, mai più rassicurato dalla solidità della fede e della Chiesa, frastornato dalla vitalità e dalle stravaganze intellettuali del '68 e dalle speranze disattese offerte dal Concilio Ecumenico Vaticano II.