Il laboratorio del Gulag. Le origini del sistema concentrazionario sovietico

Riferimento: 9788871808352

Editore: Lindau
Autore: Liechtenhan Francine-Dominique
Collana: I leoni
In commercio dal: 29 Ottobre 2009
Pagine: 309 p., Libro in brossura
EAN: 9788871808352
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Descrizione

Tra i monasteri e gli eremi delle Solovki -l'arcipelago del Mar Bianco, nell'estrema parte nord-occidentale della Russia, al largo di Archangel'sk fu creato il primo campo di concentramento sovietico, il laboratorio di quella rete di 476 campi divenuti tristemente famosi con il nome di Gulag. A partire dal 1923 e fino al 1939 i bolscevichi vi deportarono i nemici del comunismo: aristocratici, preti, borghesi, contadini, operai, intellettuali, funzionari, artisti, quadri del Partito caduti in disgrazia. Inventato da Trockij, adottato da Lenin e perfezionato da Stalin, il campo delle Solovki arrivò a ospitare 70.000 detenuti e nel solo 1937 furono eseguite 2000 fucilazioni. Il modello delle Solovki (e, più in generale, il Gulag) influenzò profondamente la costruzione della società sovietica: si calcola che in quei decenni un adulto su sette trascorse almeno alcuni mesi in un campo. L'esperienza penitenziaria serviva a distruggere le strutture dell'epoca imperiale, a livellare le classi sociali e, soprattutto durante lo sforzo bellico, a fornire la manodopera necessaria all'industrializzazione del paese. Costruito sulla scorta di una vasta documentazione originale, resa in gran parte accessibile dall'apertura degli archivi dell'ex Unione Sovietica, e con l'ausilio di molte testimonianze inedite di prigionieri sopravvissuti e dei loro familiari, questo libro è un contributo alla conoscenza della verità.