Sesso, razza e pratica del potere. L'idea di natura

Riferimento: 9788869482939

Editore: Ombre Corte
Autore: Guillaumin Colette, Garbagnoli S. (cur.), Perilli V. (cur.), Ribeiro Corossacz V
Collana: Culture
In commercio dal: 31 Maggio 2024
Pagine: 250 p., Libro in brossura
EAN: 9788869482939
22,00 €
Quantità
Disp. in 4/5 gg lavorativi

  In caso di disponibilità non immediata, i giorni indicati fanno riferimento

al tempo che si dovrà attendere prima che il prodotto venga spedito.


Descrizione

Ancora poco nota in Italia, in ragione anche della scomoda radicalità del suo pensiero antiessenzialista, Colette Guillaumin ha teorizzato dalla fine degli anni Sessanta il carattere sistemico, non accidentale e non innato di sessismo e razzismo. Attraverso un'analisi storica e sociologica delle idee di sesso e di razza e dei rapporti sociali che le hanno prodotte, Guillaumin dimostra che le donne e le persone non-bianche sono gruppi oppressi e che è l'oppressione a creare questi gruppi. In altre parole, uomini e donne, bianchi e non-bianchi sono categorie che non hanno nulla di naturale, e quindi nulla di eterno. Sono classi antagoniste prodotte da forme sistemiche di dominio, di sfruttamento, di appropriazione di una classe (di sesso, di razza) sull'altra, e trasformate in gruppi naturali da un'ideologia che fabbrica l'idea di natura per nascondere l'origine sociale dei rapporti asimmetrici tra gruppi di sesso e di razza. Impensabile, rivoluzionaria è la tesi sostenuta da Guillaumin in questo testo precursore e ormai classico. Una tale visione caratterizza, più in generale, l'approccio del femminismo materialista, sviluppatosi in Francia, che conta tra le principali esponenti, oltre la stessa Guillaumin, Christine Delphy, Monique Wittig, Nicole-Claude Mathieu e Paola Tabet. I testi di Guillaumin da un lato, ispirano senza sosta nuove ricerche (sui processi di razzizzazione, sulla performatività del linguaggio, sulla dominazione adulta), dall'altro, costituiscono un contributo alla prospettiva detta oggi intersezionale, che guarda il reciproco riprodursi dei rapporti sociali di oppressione.