«Un imbranatissimo collezionista di attimi è il racconto di chi sono stato e di chi sono oggi senza filtri, è la mia storia personale e professionale che vedo come un susseguirsi di attimi, persone e mezzi, sia materiali sia etici e morali, che ho incontrato, e che sono riuscito a percepire e collegare a ciò che faccio con le mani. Perché imbranatissimo? Fin dalla più tenera età mi sono sentito goffo e impacciato per via di una difficoltà legata all'utilizzo delle mani; pur partendo da questo deficit, ho imparato a utilizzarle, a scovarne il meglio, non ne ho fatto un punto di forza, bensì un punto di contatto sociale, tanto che oggi le persone mi vedono, socialmente parlando, come un abile (o meglio, molti mi vedono così) fisioterapista. Ho tramutato la mia difficoltà in qualcosa di buono, in grado di far contemporaneamente del bene agli altri e a me stesso! Perché collezionista di attimi? Io reputo le mie mani come delle collezioniste, perché ogni manovra che effettuo è una successione di attimi, come avviene nella vita. Tutti siamo protagonisti di un conseguire continuo di momenti e attimi...» (l'autore)