Ambiente territorio città. Quando le risorse diventano emergenze

Riferimento: 9788891650726

Editore: Maggioli editore
Autore: Agostini Stella
Collana: Politecnica
In commercio dal: 24 Ottobre 2022
Pagine: 288 p., Libro in brossura
EAN: 9788891650726
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Descrizione

Ogni disegno urbano e territoriale è l'esito di una rappresentazione che si traduce in volontà, frutto di una cultura che interpreta le esigenze di un tempo e di una comunità per costruire un progetto di sviluppo. Alla fine degli anni Trenta, mentre Le Corbusier proclama che bisogna piantare alberi, Leopold avverte che occorre rispettare le regole del gioco per conservare la terra. Alla fine del 2021 la COP 15 denuncia che l'umanità sta vincendo la sua guerra suicida contro la natura! Come siamo arrivati a questo punto? Quando le risorse si sono trasformate in emergenze? A partire da queste domande il volume si interroga sulle relazioni fra Ambiente, Territorio e Città, ricercando i riferimenti delle variazioni lessicali che ne modificano i reciproci equilibri, insieme alle connessioni che traducono le significazioni in progetto. Prendendo spunto dai Sentieri interrotti di Heidegger, le interpretazioni ambientali vengono esplorate in un'ottica territorialista percorrendo dieci sentieri più uno, a seconda che l'attenzione si concentri sulla sfera metafisica, per mettere in connessione macrocosmo e microcosmo, o se si focalizzi sulla persona o sulla comunità, con una prevalenza dell'attenzione sociale, o ancora se l'ambiente sia letto come interconnessione fra città e campagna o città e natura (ambiente urbano, rururbano, rurale, organico e naturale), fino ad eleggerlo elemento al tempo stesso condizionante e condizionato delle scelte di sviluppo (ambiente ecologico). L'ipotesi scelta è quella di guardare la strada dalle spalle dei giganti (da Cerdá a Le Corbusier, da Geddes a Wright, da Gropius a Saarinen, da Le Breton a Mc Harg...) per vedere come il variare di questa entità cognitiva incida sul progetto della città e sulla patrimonializzazione del territorio e riconoscere le dimensioni fondative e i limiti della disciplina urbanistica, che è sempre esplicativa di una cultura e di un pensiero da cui non si può prescindere.