Concupiscenza libraria

Riferimento: 9788845934582

Editore: Adelphi
Autore: Manganelli Giorgio
Collana: Biblioteca Adelphi
In commercio dal: 12 Marzo 2020
Pagine: 454 p., Libro in brossura
EAN: 9788845934582
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Descrizione

Lettore accanito e onnivoro, Manganelli comincia assai presto a scrivere di libri, nel 1946, e nel giro di qualche anno la recensione si trasforma nelle sue mani in un vero e proprio genere letterario che esige uno scrittore, capace non tanto di giudizio - compito «da professore o da irto pedagogo» - quanto di un «gesto critico, esatto, lucido, veloce e non precipitoso, felicemente prensile». I presupposti di tale nuovo genere li ritroveremo tutti in questa raccolta, dove Manganelli rivela una capacità di aprire i suoi pezzi con un 'presentimento di racconto' («Se sono in preda ad un rissoso malumore, tre pagine di Singer mi stigrano, come si dice in certi dialetti emiliani»); di cogliere le peculiarità di un autore come si infilza una farfalla in una bacheca (L'Iguana è un libro che «sembra non avere autore, ma solo essere un perfetto apporto, come dicono gli spiritisti»); di dare sfogo a una «concupiscenza libraria» che lo trascina da Omero a Chaucer, all'amato Seicento, a Vincenzo Monti, Keats, Ivy Compton-Burnett sino a Oliver Sacks e Anna Maria Ortese; di brandire irresistibilmente ironia e sarcasmo («Stretto nella teca dei suoi calzoni accanitamente abbottonati, il ritroso Cassola ha della letteratura un'idea che fa apparire La famiglia cristiana l'organo dell'Ente per lo Scambio delle Mogli»); di officiare fastose cerimonie stilistiche e verbali; ma soprattutto di farci intravedere, dietro lo «spazio di indifferenza emotiva» che pone fra sé e ciò che scrive, quella passione della letteratura che «produce matrimoni, fughe a due, notti insonni, poesie, serenate, omicidi, ma in nessun caso cose ragionevoli e sensate».