Volti di Hermes. Magie, inganni, sortilegi, rivelazioni (I)

Riferimento: 9788871868998

Editore: Moretti & Vitali
Autore: Lagazzi Paolo
Collana: I volti di Hermes
In commercio dal: 14 Aprile 2023
Pagine: 208 p., Libro in brossura
EAN: 9788871868998
24,00 €
Quantità
Disp. in 4/5 gg lavorativi

  In caso di disponibilità non immediata, i giorni indicati fanno riferimento

al tempo che si dovrà attendere prima che il prodotto venga spedito.


Descrizione

Che figura polimorfica, Paolo Lagazzi, questo latitante con la lanterna, sapiente che non inveisce ma inventa. Un giorno bisognerà scriverne una biografia immaginaria, sul gusto di Marcel Schwob, sulle elitre di una duna, a cavallo del drago: Lagazzi è un rocker e un illusionista, ha unito lo scibile emiliano ai sortilegi dell'haiku, la fiaba ai velami del Tao, Attilio Bertolucci e Lao-Tse, il trucco e il mito. Per mettere un po' di salnitro a questo libro, che è, come sempre, un diorama sulla china del Centauro, pagine che vegliano sul labirinto, concime per il mostro, immagino al fianco di Hermes, il dio dei viandanti e del messaggio - secondo la mitologia per enigmi di Rainer Maria Rilke -, Dioniso che contemplando la propria immagine nello specchio forgiatogli da Efesto si slanciò alla fabbricazione di tutta la pluralità (Proclo) e Orfeo che con la sua voce condusse ogni cosa nella gioia (Eschilo). Lo specchio, la voce: figure di illustre illusione, ricami verbali tra le ombre. A queste figure sommo - per devianza - quella di Davide, il re ragazzo che svolge la cetra in fionda, e viceversa: poesia che sa sedurre e che uccide. Giocando - perché il creato accade per gioco, con intrepida naturalezza e trepidante ingenuità - Lagazzi si è dato il compito di togliere le usurate vestigia alla letteratura. Ne ha conservato il prestigio, il bagliore dietro l'inganno, lo stupore oltre l'illusione. Norman O. Brown, fautore di un cristianesimo dionisiaco, diceva che i libri esistono in virtù del loro elemento magico e che amare è trasformare; essere un poeta. Dopo il prestigio, l'oggetto scomparso non torna esattamente quale era prima: chi lo osserva non è ciò che era quando è sparito. La metamorfosi è ovunque - oppure, se preferite, la conversione. (Davide Brullo)