Genio familiare. Vita di Franco Lucentini scritta da suo fratello (Il)

Riferimento: 9788860430199

Editore: Marlin (Cava de' Tirreni)
Autore: Lucentini Mauro
Collana: La camera del fuoco
In commercio dal: 13 Agosto 2018
Pagine: 196 p., Libro in brossura
EAN: 9788860430199
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Descrizione

Sono uno spostato e tale certo rimarrò perché questa è la mia natura, e se qualche cosa valgo la valgo proprio per questo. Siamo nel 1942. Franco Lucentini scrive a sua madre Emma da Regina Coeli, dov'è finito a causa di una burla giocata al regime di Mussolini. In prigione si esercita col cinese, una delle diciassette lingue da cui tradurrà impeccabilmente pur seguitando a pronunciarle con accento romanesco. Anche la sua esistenza futura sarà quella di uno spostato che saggia con ansia l'Europa intera: fino a fermarsi a Parigi dove trova moglie, incontra Carlo Frutterò e si costruisce una cabane nei pressi della foresta di Fontainebleau. Ha scritto, nel frattempo, i suoi primi bellissimi racconti: I compagni sconosciuti, Notizie degli scavi. In Italia ci torna spesso: su una Motobécane di quarta mano, con lunghe corse notturne. La tosse di quel motore accompagna il veloce racconto scritto da suo fratello Mauro fino ai giorni nostri, fino a La donna della domenica e A che punto è la notte, due tra i molti e memorabili titoli firmati in collaborazione con Frutterò. Testimone appassionato, privilegiato, complice, Mauro Lucentini svela in questo libro l'idioma privato che lui e Franco s'inventarono per condurre la loro corrispondenza: una babele di parole straniere e di canaglierie dialettali, di allusioni coltissime e di sberleffi amorosi. Ma Il Genio familiare formicola di inediti di Franco Lucentini: poesie d'amore e di paesaggio, traduzioni, epistole filosofico-burlesche, frammenti d'una teoria sull'origine dell'universo cui Italo Calvino si offrì di dare un contributo. E, per finire, il miniromanzo elettorale I segreti del lavandaio cinese, datato 1976 e firmato Fruttero & Lucentini.