Incontro con Primo Levi

Riferimento: 9788879844475

Editore: Luni Editrice
Autore: Zambon Attilio, Zambon F. (cur.)
Collana: Il sogno di Gutenberg
In commercio dal: 05 Novembre 2024
Pagine: 48 p., Libro in brossura
EAN: 9788879844475
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Descrizione

In questo libro viene pubblicata la trascrizione inedita di un incontro con Primo Levi, organizzato nella primavera del 1975 da Attilio Zambon presso il Liceo Classico Pietro Orseolo II, di cui era allora preside, in occasione delle celebrazioni per il ventesimo Anniversario della Liberazione. Questo incontro è prezioso per diverse ragioni: innanzitutto si tratta di un documento particolarmente raro nel suo genere, perché è una delle poche e più antiche testimonianze pubblicate di quello che Levi chiamava il suo terzo mestiere, quello di presentatore di se stesso in incontri con gli studenti. Solo l'anno successivo egli risponderà alle domande che più frequentemente gli venivano rivolte in queste occasioni nella Appendice del 1976 all'edizione scolastica di Se questo è un uomo. Ma un motivo di particolare interesse sta anche nella figura del promotore dell'evento e suo principale interlocutore. Attilio Zambon aveva infatti vissuto durante l'ultima guerra un'esperienza analoga a quella di Levi, la detenzione (nel suo caso per più di un anno) in campo concentramento; e il suo interminabile viaggio di ritorno attraverso tutta l'Europa centrale dopo la fuga dal campo di Taucha - descritto in una breve relazione qui riportata - è molto simile a quello narrato dallo scrittore nella Tregua. Inoltre, a differenza della quasi totalità degli intervistatori o interlocutori di Levi che erano letterati o giornalisti, anche Attilio Zambon era come lui un uomo di scienza, e quindi a lui intellettualmente affine. Quanto ai temi affrontati durante l'incontro, sono naturalmente in primo luogo quelli legati all'esperienza di Auschwitz, da lui trattati in numerosissime altre occasioni. Inoltre sono qui abbozzate, in risposta alle domande degli studenti, anche riflessioni che egli approfondirà solo in seguito: come quelle sulla natura buona o malvagia dell'uomo, oppure sulla figura del criminale nazista Herbert Kappler, che allora non era ancora evaso dal Celio.