Guida alle terme del territorio pisano

Riferimento: 9788869956676

Editore: Pacini Editore
Autore: Bracaloni F. (cur.), Dringoli M. (cur.)
Collana: Architettura
In commercio dal: 25 Marzo 2020
Pagine: 184 p., Libro in brossura
EAN: 9788869956676
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Descrizione

«L'Italia è sempre stata un paese con un ruolo d'avanguardia nel termalismo. Non esiste regione in cui non si siano sviluppate, sin dall'antichità, le attività dei centri termali, notoriamente assunti, nella civiltà romana, a luoghi dove si curavano, con il benessere del corpo, anche le comunicazioni sociali. In alcune aree del territorio italiano le terme sono particolarmente numerose; di queste fa certamente parte la Toscana, in cui secondo alcuni è concentrato un quarto di tutte le sorgenti termali italiane. È comunque certo che non esiste provincia, in Toscana, in cui non sia presente almeno uno stabilimento termale, con la sola eccezione di quella di Prato, la meno estesa. La provincia di Pisa è presente e ben rappresentata in un elenco delle terme toscane. Casciana ed i Bagni di Pisa a San Giuliano possono ben figurare in una distinta che comprende centri di notorietà internazionale come Montecatini, Bagni di Lucca, Chianciano, Saturnia, Bagno Vignoni, Petriolo, citando solo alcuni tra i più famosi. Ma anche nel territorio pisano non ci si può limitare a considerare soltanto le due località sopra ricordate, pur ricordando che sono le uniche oggi attive con continuità. Il lungomonte pisano ha costituito per secoli una riserva naturale di sorgenti termali. Oggi esse sono in massima parte essiccate; solo le Terme di Uliveto restano a testimoniare l'antica ricchezza di questo territorio, anche se non più utilizzate per la balneoterapia, ma solo per terapie idropiniche e per l'imbottigliamento. Proprio la notorietà raggiunta in quest'ultimo ambito aiuta a comprendere quanta rilevanza abbia avuto questa attività nella storia di un territorio, che in realtà può estendersi all'intero ambito provinciale. Casciana può considerarsi la punta di eccellenza di fenomeni che interessano anche le Colline Pisane e la Valdera, ma anche salendo la Val di Cecina si incontrano episodi che meriterebbero di essere riconsiderati e rivalutati. Se, infatti, le antiche fonti termali di Sasso Pisano stanno vivendo un promettente risveglio, il Bagno di San Michele, in prossimità di Larderello, è però abbandonato da circa 80 anni. Tutto ci ricorda comunque come la presenza dei fenomeni geotermici possa accompagnarsi facilmente al termalismo e che l'offerta che questo presenta non può che essere arricchita dalla conoscenza storica del territorio. Anche ricordare che Pisa e Volterra ospitano i resti di importanti terme di epoca romana aiuta a comprendere quanto la diffusione delle attività termali sia legata alla qualità della vita di una regione. La storia diviene così strumento perché nel moderno termalismo possano trovare attuazione potenzialità, che lo integrino e rafforzino indirizzandolo verso una nuova forma di turismo, che può ben definirsi anche termale.»