Limes. Rivista italiana di geopolitica (2023). Vol. 9: La Cina resta un giallo

Riferimento: 9788836151998

Editore: Gedi (Gruppo Editoriale)
Collana: RIVISTE
In commercio dal: 06 Ottobre 2023
Formato: Libro in brossura
EAN: 9788836151998
15,00 €
Quantità
Disponibile in 4/5 gg lavorativi

  In caso di disponibilità non immediata, i giorni indicati fanno riferimento

al tempo che si dovrà attendere prima che il prodotto venga spedito.


Descrizione

La Cina resta un giallo è il nono numero di Limes del 2023 e si concentra sulle sfide che il paese guidato dal presidente Xi Jinping (giunto al terzo mandato) si trova ad affrontare in patria e all'estero. Da quando negli anni Settanta Deng Xiaoping ha lanciato la politica di riforma e apertura, la Repubblica Popolare ha compiuto straordinari progressi sul piano economico, tecnologico e militare. Eppure il cosiddetto risorgimento, cioè la trasformazione della Cina in superpotenza in grado di competere con gli Stati Uniti, è ancora messo a repentaglio da diversi fattori. La prima parte, titolata incubi e sogni di Pechino, si concentra sugli argomenti domestici in cima all'agenda di Xi: il rallentamento dell'economia e le possibili riforme per porvi rimedio; il declino demografico; lo stress sociale e il disagio dei giovani; lo sviluppo dei microchip cinesi; il rapporto tra centro e periferia del paese; la trasformazione della Repubblica Popolare in potenza navale. La seconda sezione analizza le mosse degli Stati Uniti e dei loro soci (Giappone e Australia in primis) per contrastare Cina e Federazione Russa. Con particolare attenzione al dibattito americano su quale sia la strategia migliore per affrontare la strana coppia composta da Pechino e Mosca, ai recenti sviluppi delle contese nel Mar Cinese Meridionale e ai piani di Tôkyô in caso di guerra per Taiwan. La terza parte è dedicata proprio al ruolo che l'isola un tempo conosciuta come Formosa ha negli equilibri dell'Indo-Pacifico, al complesso processo di formazione dell'identità taiwanese e alla strategia che Taipei intende adottare per contrastare Pechino. Quest'ultima considera l'unificazione con Taiwan cruciale non solo per superare psicologicamente le invasioni subite per mano di europei, russi e giapponesi tra il XIX e il XX secolo. Ma anche per dominare i Mari Cinesi, neutralizzare il contenimento attuato dagli Stati Uniti lungo la prima catena di isole e penetrare indisturbata nell'Oceano Pacifico. Insomma, da queste acque passa il futuro della Repubblica Popolare.