Ganzo abbestia! Detti e proverbi livornesi

Riferimento: 9788866434863

Editore: Editoriale programma
Autore: Anzovino Giusy
In commercio dal: 07 Febbraio 2024
Pagine: 128 p., Libro
EAN: 9788866434863
6,90 €
Quantità
Non disponibile

  In caso di disponibilità non immediata, i giorni indicati fanno riferimento

al tempo che si dovrà attendere prima che il prodotto venga spedito.


Descrizione

A volte a noi Livornesi piace lamentarci: diciamo che a Livorno c'è poco da vedere, che si fanno sempre le stesse cose... Ma poi riflettiamo meglio e ci rendiamo conto che quelle che definiamo poche cose da vedere e da fare, valgono tutto: una città dove si vive bene, con un bel clima, e naturalmente il nostro amato mare! E soprattutto il vero fiore all'occhiello di questa città, che siamo noi livornesi: gente bella, tenace, talvolta un po' testarda, ma con delle straordinarie doti morali, in barba a chi dice che siamo sfacciati, sboccati, dispettosi e anche rognosi... Sarà anche un po' vero, ma questo perché al posto dei fronzoli e del falso perbenismo scegliamo la schiettezza e la sincerità. Se ti diciamo una cosa è quella... e tu sai che è proprio vera! È il nostro modo di essere, la nostra forma di apertura, di tolleranza estrema verso tutto e tutti. In fondo noi livornesi siamo dei filosofi di vita, e per farvi capire il nostro modus operandi non c'è niente di meglio che citare i vari detti e proverbi che usiamo nella vita di tutti giorni e che rappresentano in sintesi la nostra labronicità, il nostro forte spirito canzonatorio (unito talvolta alla poca propensione per il lavoro)! Insomma questi detti si distinguono dagli altri perché sono fatti di mare, di Libeccio, di ponci, e sono da sempre l'espressione della nostra saggezza popolare, anche se, a dirla tutta, noi di saggezza... 'un è che ci se n'abbia poi 'osì tanta! Possono essere consigli per vivere alla meno peggio, oppure buone regole per tutti i giorni, possono racchiudere in sé un insegnamento, ma talvolta sono semplicemente uno sfottò! E nessuno se la prenda se capita che cedano al volgare e all'irriverente, perché senza l'irriverenza... non saremmo livornesi!