Cannibale che è in noi. Ammalarsi e guarire da anoressia e bulimia (Il)

Riferimento: 9788835135692

Editore: Franco Angeli
Autore: Galbussera Marisa
Collana: Serie di psicologia
In commercio dal: 14 Febbraio 2022
Pagine: 170 p., Libro in brossura
EAN: 9788835135692
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Descrizione

Il libro affronta l'atroce parabola che porta un soggetto ad ammalarsi di anoressia-bulimia. Ne indaga a fondo, tramite la lente della psicoanalisi, le radici più intime, corroborando l'indagine con storie vere, vissute e sofferte. Si tratta prevalentemente di giovani donne, ma non solo. L'anoressia e la bulimia contemporanee sono un modo di rifiuto della materia in nome della ricerca di altro. Il sacrificio che questi giovani s'impongono punta all'eliminazione della materia per raggiungere la sostanza. Nell'anoressia, così come nella bulimia, a sottrarsi, a perdere la forma è appunto il corpo, in favore di un primato dello spirito che, pur di non essere asservito al corpo, si consegna allo strapotere dispotico dell'Io. Possiamo dunque vedere nelle anoressie e bulimie contemporanee una forma di vocazione mancata? L'ipotesi di questo volume va in questa direzione. Chi soffre di anoressia e bulimia, pur di scongiurare il pericolo di offrire il proprio corpo al desiderio di un altro, facendosene oggetto, prova a spogliarsi della carne stessa, sino al punto di ridursi all'osso, all'assenza di un corpo inessenziale. L'anoressia applica alla lettera (ed è qua il suo errore logico) l'imperativo mistico dello spogliarsi di tutto per puntare ad altro. Questa è la sua vocazione irrealizzabile: un cannibalismo metafisico. Nello stesso tempo questi disagi sono lo specchio del nostro tempo, sempre più connotato dalla distruttività e dalla voracità. È il mito di Crono (un mito cannibalico) che oggi sembra aver sostituito quello di Edipo, mettendo Thanatos al posto di Eros, la distruzione e la voracità al posto del desiderio e dell'amore. Ma esiste una strada per guarire da queste malattie dell'anima ed è quella di un'askesis soggettiva che impegna il soggetto nell'elaborazione di un lutto che lo separa dall'altro, e riduce lo strapotere dell'Io per restituire a queste monache moderne un legame veritiero con il desco comunitario.