Commentario al Nuovo Testamento. Vol. 2: Lettere e scritti apocalittici

Riferimento: 9788839901170

Editore: Queriniana
Autore: Berger Klaus, Dalla Vecchia F. (cur.)
Collana: Grandi opere
In commercio dal: 03 Novembre 2015
Pagine: 752 p., Libro in brossura
EAN: 9788839901170
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Descrizione

Un articolato commentario a tutti gli scritti del Nuovo Testamento ad opera di un solo autore, il biblista tedesco Klaus Berger, uno dei massimi specialisti in campo internazionale. Nell'avvicinare ciascuno scritto vengono brevemente affrontate e discusse le principali questioni introduttive: quando ha avuto origine, chi l'ha redatto, a quali destinatari è rivolto, a partire da quali contesti storici e sociali si è sviluppato, qual è il suo profilo teologico, in quale regione dell'impero romano si è diffuso inizialmente. Prende poi avvio il commento vero e proprio di ciascun brano: il lettore viene condotto a scoprire man mano le linee di pensiero e le affermazioni teologiche salienti del testo. Quando si incontrano punti difficili o particolarmente discussi, la spiegazione si fa più dettagliata, versetto per versetto. L'opera di Berger ha svariati tratti di originalità: l'esegeta si serve, oltre che dei ben noti metodi storico-critici, della cosiddetta critica della composizione (ossia, guardando alla specifica disposizione dei temi e dei materiali, si chiede: quale concezione teologica traspare?). Berger assume poi il giudaismo dell'epoca quale contesto per tutte le teologie neotestamentarie, come loro più vasto sfondo storico-religioso. Nell'interpretazione, fa altresì ricorso a scritti pagani, a testi apocrifi, alla letteratura extracanonica della chiesa primitiva e alle antiche liturgie cristiane (illuminanti testi paralleli, che hanno funzione costruttiva). Infine, andando a fornire una datazione nuova degli scritti protocristiani, rispetto all'esegesi tradizionale, l'autore propone in realtà al lettore nuovi spunti di riflessione. Un'opera esegetica che, lontana da una rigidità freddamente tecnica, sarà apprezzata per la concretezza spirituale e la profondità dei riferimenti al vissuto.