«Una seconda edizione, per un libro, è la conferma di essere legittimato dal pubblico. Mi fa piacere, dunque, che questa opportunità si sia realizzata per "Detenuto libero", non solo per la stima che provo per Antonio Giammarino, che ne è l'autore, ma soprattutto perché questo volume apre spiragli su una realtà carceraria non sempre nota, ma con la quale tutti dovremmo confrontarci. Il libro ha infatti il pregio di accompagnare le esperienze di Antonio con riflessioni, dati, descrizioni particolarmente illuminanti, che interrogano il lettore. Una dimensione che doveva essere colta necessariamente da diversi punti di vista, per cui il testo si presenta a volte come autobiografia, a volte come saggio, altre volte infine come narrazione. In questo modo l'autore riesce a condurre un discorso attento alle problematiche esistenziali, anche se finalizzato ai corsi e ai laboratori di fotografia svolti per i detenuti delle carceri. Preziosi anche gli interventi degli "addetti ai lavori", che valorizzano l'aspetto fondamentale della rieducazione del detenuto come obiettivo costante "al di là del Muro".» Ubaldo Giacomucci